mercoledì 30 ottobre 2013

Psicologi, psichiatri, psicoterapeuti... che confusione!

Molti sono i professionisti che si occupano della psiche, con tutti i disagi che ad essa possono essere correlati, con l'obiettivo di dare o restituire sollievo o benessere al cliente. Vediamo nel dettaglio queste figure professionali, cosa le definisce e le differenzia dalle altre figure.

Psicologo: come accennato in precedenza, psicologo è un laureato in psicologia (laurea quinquennale o 3+2, per un totale di circa 6900 ore di lezioni in aula e studio individuale e 550 ore di tirocinio prima della laurea), che ha superato l'esame di Stato (avendo svolto altre 1000 ore di tirocinio dopo la laurea) e pertanto è iscritto all'albo, cosa che gli consente formalmente di esercitare la professione. Offre servizi di consulenza, sostegno, formazione, riabilitazione, prevenzione, valutazione e diagnosi alla persona singola, alle coppie, oppure a istituzioni e organizzazioni. Può lavorare come libero professionista oppure in vari tipi di strutture pubbliche e private (ospedali, aziende, scuole, tribunali, carceri). Nella sua professione non può prescrivere farmaci; al contrario nel suo lavoro utilizza tutte le competenze teorico-pratiche acquisite durante il suo percorso formativo. Il suo strumenti privilegiati di lavoro sono per lui le parole e, in esse, se stesso.

Psichiatra: è un medico e come tale ha ottenuto la laurea dopo 6 anni di studio alla facoltà di Medicina e Chirurgia (9000 ore tra lezioni, studio individuale e tirocinio). Ad essa ha fatto seguire, dopo l'esame di Stato che lo abilita alla professione di medico, un ulteriore corso di specialità di 4 anni in Psichiatria. In questo percorso approfondisce il funzionamento biologico, chimico e fisico del cervello sia in assenza che in presenza di patologie. Sa fare diagnosi e sa come utilizzare i farmaci, per questo è l'unico che può prescriverli tra tutte le categorie dei professionisti della psiche. Possiede infine le conoscenze basilari della psicoterapia.

Psicoterapeuta: dopo la laurea in Psicologia oppure la laurea in Medicina, il laureato abilitato all'esercizio della professione può iscriversi a una scuola di Specializzazione in psicoterapia della durata di 4 anni. Lavora in ambito clinico pubblico o privato, occupandosi di disagi o disturbi individuali o interpersonali (disturbi sintomatici come ansie, fobie, fobie, compulsioni, disforie/ depressioni, disturbi alimentari, dipendenze, psicosi reattive, stati persecutori, stati dissociativi e forme egodistoniche; disturbi della relazione sessuale/affettiva e del sistema d’identità; problemi esistenziali connessi con la rappresentazione di sé, i generi narrativi autobiografici e con le situazioni di ruolo e del ciclo di vita; condotte autolesioniste, comportamenti devianti, tossicofilie e problemi di adattamento sociale, interpersonale e relative implicazioni somatiche) e di promuovere stati di euritmia soggettiva e olistica.
Lo psicoterapeuta può essere considerato un facilitatore di cambiamento e nel lavoro con i clienti si impegna a comprendere le loro esigenze e i processi di pensiero poco funzionali, e lavora insieme ai suoi interlocutori per offrire delle alternative più percorribili che restituiscano serenità ed equilibrio a ciascuno. Esistono vari approcci per fare psicoterapia: vi sono scuole orientate ad un'analisi del profondo e delle cause che ci spingono a comportarci e ad affrontare la vita in un certo modo (psicoanalisi, psicoterapie psicodinamiche), altre che si basano principalmente sulle relazioni, ad esempio quelle famigliari (terapie sistemiche), altre che ristrutturano i pensieri e/o i comportamenti (psicoterapie cognitive oppure cognitivo-comportamentali), altre ancora che tengono in considerazione i vari contesti nella quale una persona è inserita e il suo modo di dare senso agli eventi (psicoterapie costruttiviste) e quelle che fanno leva su una comunicazione convincente fornendo soluzioni per i problemi del qui ed ora (terapie strategiche). Vi sono anche psicoterapie integrate.
Lo psicoterapeuta se è un medico mantiene tutte le conoscenze pregresse acquisite nel corso di laurea in Medicina e come tale può prescrivere farmaci, altrimenti, se è psicologo, mantiene tutte le conoscenze pregresse acquisite nel corso di laurea di Psicologia, ma in questo caso non può prescrivere farmaci. La specializzazione in psicoterapia in termini di tempo prevede, nel corso dei 4 anni, 2000 ore di formazione, generalmente così suddivise: lavori di gruppo con presentazione di casi clinici e la simulazione di situazioni cliniche (320 ore);
  • la supervisione clinica dei casi seguiti dagli Specializzandi (236 ore);
  • la gestione pluriprofessionale delle situazioni cliniche (396 ore);
  • la partecipazione ad attività seminariali intensive alle tecniche psicoterapeutiche e di dinamica di gruppo (256 ore);
  • l’attività di “studio e ricerca” individuale, orientata alla documentazione scientifica, mediante pubblicazioni, relazioni, comunicazioni a convegni, seminari (192 ore);
  • l’attività di “tirocinio in attività pratica di psicoterapia” (almeno 600 ore), presso strutture convenzionate con le Scuole.
Alcune scuole prevedono infine un percorso di psicoterapia personale obbligatoria per ciascun allievo che può essere di varia durata.

Counselor: ha seguito un corso di studi almeno triennale, ed in possesso pertanto di un diploma rilasciato da specifiche scuole di formazione di differenti orientamenti teorici, è in grado di favorire la soluzione di disagi esistenziali di origine psichica che non comportino tuttavia una ristrutturazione profonda. L'intervento di counseling può essere definito come la possibilità di offrire un orientamento o un sostegno a singoli individui o a gruppi, favorendo lo sviluppo e l'utilizzazione delle potenzialità del cliente. Solitamente quello del counselor è un percorso scelto da chi non desidera affrontare il percorso quinquennale per diventare psicologo. Può iscriversi al registro italiano dei counselor solo chi ha effettuato una formazione minima articolata su tre anni di: 300 ore di formazione in aula, con relativa continuità didattica, 70 ore di supervisione didattica,50 ore di percorso personale individuale (oppure 25 ore individuali e 50 di gruppo, oppure 100 ore di gruppo), conosce il codice di etica e deontologia professionale, 150 ore di Tirocinio (praticantato, pratica professionale).

Coach: è colui che aiuta gli individui o un team a definire e raggiungere obiettivi supportando costantemente la loro attività. Il coaching, cioè l'attività del coach, è un processo di formazione che vuole offrire al cliente strumenti che gli permettano di elaborare ed identificare i propri obiettivi e rafforzare la propria efficacia e la propria prestazione. Presupposto di partenza è che ogni persona abbia delle potenzialità latenti, l'obiettivo del coach è quello di scoprirle ed insegnare al cliente come utilizzarle. Il coaching non può essere utilizzato come terapia sostitutiva in caso di patologie psichiche particolari. L'attività di coaching può essere di vari tipi: emozionale, olistica, sportiva, di team, aziendale solo per citarne alcuni esempi. Generalmente i coach sono esperti di comunicazione e marketing. Attualmente, in Italia, il titolo di "coach" non ha valore legale e non vi sono albi professionali a cui iscriversi. Per diventare coach è sufficiente anche solo frequentare brevi master con lezioni per 10 giornate, per un totale di 80 ore di formazione.

Ai più attenti non sarà sfuggito che alcune delle competenze specifiche di ciascuna figura professionale che ho descritto sono trasversali e presenti in tutte le categorie, come ad esempio la padronanza della comunicazione e della gestione del rapporto professionista-cliente. La figura dello psicoterapeuta, grazie anche alle molte ore di formazione ed esperienza avute, spesso svolge anche molto bene il lavoro del coach e del counselor ad esempio, così come quello dello psicologo (se è psicologo) oppure medico (se è medico). La figura dello psicologo si sovrappone in parte al counselor, ma vi aggiunge delle competenze ulteriori. Si tratta allora di scegliere il professionista più adatto alle proprie specifiche esigenze.


Un invito che vorrei rivolgere a tutti i lettori, quando si rivolgono ad un professionista, è di accertarsi sempre che sia tale e che non sia un ciarlatano. Gli albi (degli psicologi, dei medici, degli psicoterapeuti) consultabili anche online, dove si può cercare il nome di ciascun professionista, e i certificati dei corsi di laurea o diplomi di master seguiti servono appunto a certificare le competenze maturate. Diffidate da chi si mostra evasivo o reticente a mostrare i propri (presunti) titoli.

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