lunedì 7 ottobre 2013

Chi è lo psicologo e cosa fa? Sfatiamo alcuni miti (1)

Lo psicologo è un professionista che lavora in diversi ambiti con l'obiettivo di promuovere il benessere dell'individuo, del gruppo e della comunità. Il percorso formativo che permette di lavorare come psicologi oggi è il seguente:
-avere conseguito una laurea quinquennale;
-avere svolto un anno di tirocinio dopo la laurea;
-essere iscritti all'Albo degli Psicologi. Soltanto l'iscrizione all'Albo dà il diritto di esercitare la professione di psicologo.

DOMANDA 1:"OK, ho capito che lo psicologo ha una lunga formazione alle spalle, ma in pratica che cosa fa? Io credevo che gli psicologi fossero tutti strizzacervelli che cercano di curare le malattie mentali delle persone. Invece prima hai parlato di diversi ambiti in cui lo psicologo lavora e hai detto che l'obiettivo è il benessere della persona. Puoi essere più chiara?"

I diversi ambiti in cui uno psicologo può operare sono quello clinico e della riabilitazione, quello scolastico, quello delle organizzazioni lavorative e aziendali, quello di comunità, quello forense e c'è anche la ricerca.
In ambito clinico e riabilitativo (dove per clinico non si intende la clinica di tipo medico, bensì psicologico) la sua attività si orienta principalmente alla valutazione, "alla diagnosi, alla consulenza e all'intervento sulla struttura e organizzazione psicologica individuale e di gruppo, nei suoi aspetti problematici, di sofferenza e di disadattamento, e nei suoi riflessi interpersonali, sociali e psicosomatici". Il fine degli interventi è quello di promuovere "le condizioni di benessere socio-psico-biologico e i relativi comportamenti anche preventivi, nelle diverse situazioni cliniche e ambientali" (Statuto, regolamento e ambiti di pertinenza disciplinare del collegio dei professori e dei ricercatori universitari di psicologia clinica delle Università italiane).
In ambito scolastico e dello sviluppo si pone l'obiettivo di offrire servizi per bambini e adolescenti all'interno della scuola, della famiglia e degli altri contesti rilevanti per la crescita e lo sviluppo.
Nelle organizzazioni lavorative lo psicologo è chiamato a selezionare e formare varie figure lavorative (dall'impiegato al manager), avendo presenti tutte le implicazioni lavorative e gruppali del contesto in cui opera. L'obiettivo è favorire il benessere all'interno delle diverse organizzazioni.
In comunità egli comprende i bisogni di coloro che abitano le comunità, favorendo il loro adattamento in quei contesti e contribuisce a trovare con ciascuno un progetto di vita.
In ambito forense lo psicologo è chiamato a rispondere in qualità di esperto ad un quesito peritale posto da un giudice (articolo 61 del codice di procedura civile), e per farlo è chiamato a valutare un aspetto problematico di una persona o un gruppo di persone che determinerà la decisione del giudice.
In ambito di ricerca lo psicologo può spaziare tra vari ambiti (ambito sociale, psicoterapeutico, psicofisiologico, evolutivo...) con l'obiettivo di accrescere il sapere psicologico e metterlo a disposizione dei colleghi. Nel farlo deve assicurarsi di informare i partecipanti sulla ricerca ottenendone il consenso e garantendo la tutela e l'anonimato dei dati (articolo 9 del codice deontologico degli psicologi).
Come vedi dagli esempi, il lavoro dello psicologo spazia molto e non è limitato a "diagnosticare o curare la pazzia o le malattie mentali", come alcuni invece pensano.
Quando si dice che "lo psicologo mira a promuovere il benessere" si intende il benessere a 360 gradi: lo stare bene con se stessi e con gli altri che ci circondano, il trovarsi bene a scuola o al lavoro, il ritrovare il proprio equilibrio dopo una situazione particolarmente stressante e destabilizzante sono solo alcuni esempi. Nel promuovere il benessere lo psicologo è attento a valorizzare e utilizzare le risorse esistenti, a rilevare e comprendere le esigenze della committenza (singolo, gruppo o istituzione) e gli eventuali aspetti disfunzionali nell'ottica di migliorare la qualità della vita.

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