Lo psicologo è un professionista che
lavora in diversi ambiti con l'obiettivo di promuovere il
benessere dell'individuo, del gruppo e della comunità. Il
percorso formativo che permette di lavorare come psicologi oggi è il
seguente:
-avere conseguito una laurea
quinquennale;
-avere svolto un anno di tirocinio dopo
la laurea;
-essere iscritti all'Albo degli
Psicologi. Soltanto l'iscrizione all'Albo dà il diritto di
esercitare la professione di psicologo.
DOMANDA 1:"OK, ho capito che lo
psicologo ha una lunga formazione alle spalle, ma in pratica che cosa
fa? Io credevo che gli psicologi fossero tutti strizzacervelli che
cercano di curare le malattie mentali delle persone. Invece prima hai
parlato di diversi ambiti in cui lo psicologo lavora e hai detto che
l'obiettivo è il benessere della persona. Puoi essere più chiara?"
I diversi ambiti in cui uno psicologo
può operare sono quello clinico e della riabilitazione, quello
scolastico, quello delle organizzazioni lavorative e aziendali,
quello di comunità, quello forense e c'è anche la ricerca.
In ambito clinico e riabilitativo
(dove per clinico non si intende la clinica di tipo medico, bensì
psicologico) la sua attività si orienta principalmente alla
valutazione, "alla diagnosi, alla consulenza e all'intervento
sulla struttura e organizzazione psicologica individuale e di
gruppo, nei suoi aspetti problematici, di sofferenza e di
disadattamento, e nei suoi riflessi interpersonali, sociali e
psicosomatici". Il fine degli interventi è quello di promuovere
"le condizioni di benessere socio-psico-biologico e i relativi
comportamenti anche preventivi, nelle diverse situazioni cliniche e
ambientali" (Statuto, regolamento e ambiti di pertinenza
disciplinare del collegio dei professori e dei ricercatori
universitari di psicologia clinica delle Università italiane).
In ambito scolastico e dello
sviluppo si pone l'obiettivo di offrire servizi per bambini e
adolescenti all'interno della scuola, della famiglia e degli altri
contesti rilevanti per la crescita e lo sviluppo.
Nelle organizzazioni lavorative
lo psicologo è chiamato a selezionare e formare varie figure
lavorative (dall'impiegato al manager), avendo presenti tutte le
implicazioni lavorative e gruppali del contesto in cui opera.
L'obiettivo è favorire il benessere all'interno delle diverse
organizzazioni.
In comunità egli comprende i
bisogni di coloro che abitano le comunità, favorendo il loro
adattamento in quei contesti e contribuisce a trovare con ciascuno un
progetto di vita.
In ambito forense lo psicologo è
chiamato a rispondere in qualità di esperto ad un quesito peritale
posto da un giudice (articolo 61 del codice di procedura civile), e
per farlo è chiamato a valutare un aspetto problematico di una
persona o un gruppo di persone che determinerà la decisione del
giudice.
In ambito di ricerca lo
psicologo può spaziare tra vari ambiti (ambito sociale,
psicoterapeutico, psicofisiologico, evolutivo...) con l'obiettivo di
accrescere il sapere psicologico e metterlo a disposizione dei
colleghi. Nel farlo deve assicurarsi di informare i partecipanti
sulla ricerca ottenendone il consenso e garantendo la tutela e
l'anonimato dei dati (articolo 9 del codice deontologico degli
psicologi).
Come vedi dagli esempi, il lavoro dello
psicologo spazia molto e non è limitato a "diagnosticare o
curare la pazzia o le malattie mentali", come alcuni invece
pensano.
Quando si dice che "lo psicologo
mira a promuovere il benessere" si intende il benessere a 360
gradi: lo stare bene con se stessi e con gli altri che ci
circondano, il trovarsi bene a scuola o al lavoro, il ritrovare il
proprio equilibrio dopo una situazione particolarmente stressante e
destabilizzante sono solo alcuni esempi. Nel promuovere il benessere
lo psicologo è attento a valorizzare e utilizzare le risorse
esistenti, a rilevare e comprendere le esigenze della
committenza (singolo, gruppo o istituzione) e gli eventuali aspetti
disfunzionali nell'ottica di migliorare la qualità della
vita.
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