mercoledì 13 gennaio 2016

13 spunti per avviarsi alla professione di psicologo

In questo periodo dell´anno alcuni colleghi hanno superato l´esame di stato abilitandosi alla professione. A questo punto torna alla ribalta una questione su cui tutti noi psicologi costantemente ci interroghiamo: come avviarci alla professione? Tempo fa ho giá scritto un articolo sul tema (qui: come avviarsi alla professione di psicologo ), ora aggiungo qualche spunto in piú. 

Di seguito gli spunti in piú:
1) per cominciare ad avviarci scegliamo uno specifico settore nel 
 quale ci sentiamo competenti e che ci piace (in gergo si dice 
“costruire la propria nicchia”). Leggiamo libri e articoli sul tema, vediamo cosa hanno giá fatto altri professionisti in tale settore, prendiamo qualche spunto da loro e inseriamoci anche a noi in modo propositivo e creativo. Meglio ancora se ci inseriamo su una strada ancora poco battuta.
2) In Italia siamo centomila psicologi abilitati (non sto scherzando, le cifre sono proprio queste): chiediamoci perché una persona dovrebbe scegliere proprio noi tra tanti? Cerchiamo quindi un modo per distinguerci, per non risultare identici agli altri centomila.
3) Il settore di cui ci occupiamo, le modalitá e i luoghi in cui ce ne occupiamo possono fare la differenza. Si stima che una persona prima di contattarci per chiedere una consulenza avrá interagito con noi almeno sette volte: magari ci ha visto di persona a una conferenza/serata informativa, ha letto qualcosa di noi sul nostro sito o blog, ha letto sui siti di elenchi di psicologi le risposte che diamo agli utenti della community… Diversificare i luoghi in cui ci proponiamo di persona e online è una buona strategia.
4) Metterci nell´ottica del potenziale cliente: come cerca il professionista? Si fa consigliare da qualcuno (medico, parenti, amici)? Cerca in internet? Cerca sulle pagine gialle? Quale bisogno ha e come lo soddisfa? Come risolve i suoi problemi? Puó essere utile far sí che le persone sul territorio in cui lavoriamo ci conoscano, creando una rete con altri professionisti e persone intorno a noi che parlino di noi ad altri è fondamentale.
5) Attenzione all´immagine che offriamo di noi: se ci proponiamo come competenti, affidabili e credibili in un certo settore, anche la nostra immagine esterna è opportuno che sia coerente con ció. Per esempio se ci collochiamo lavorativamente nei settori “famiglia, figli, relazioni” e appena riponiamo i panni dello psicologo ci mettiamo con gli amici o sui forum a criticare e sparare a zero sul matrimonio e sulla famiglia, ambito di cui ci occupiamo, questo non ci aiuterá (è un esempio estremo che serve a far passare il concetto).
6) NON ci aiuterá criticare e lamentarci di counselor, coach, altri colleghi piú o meno formati, Ordine che non ci tutela abbastanza. È un´abitudine piuttosto comune scaricare sugli altri le responsabilitá, ma pensiamo piuttosto a cosa possiamo fare NOI in prima persona per promuoverci e farci conoscere.
7) NON ci aiuterá nemmeno criticare il nostro corso e percorso di studi. Se studiamo ad esempio psicologia dello sviluppo e scopriamo che non fa per noi, non ci piace come sono condotti gli insegnamenti, non risponde alle nostre aspettative, teniamo conto che possiamo anche cambiare corso. Che immagine di competenza e credibilitá diamo se critichiamo persino ció che abbiamo studiato? Un potenziale cliente penserá davvero che possiamo aiutarlo, se siamo noi stessi I primi a criticare ció che abbiamo studiato? Lascio a ciascuno le proprie risposte.
8) Il confronto con altri colleghi è sempre utile: supervisioni, un percorso di terapia personale se se ne sente la necessitá, chiacchiere con i colleghi, accogliere le critiche costruttive sono sempre ottime opportunitá.
9) Non arrenderci di fronte agli ostacoli e alle difficoltá, ma continuare con costanza, perseveranza, passione ed entusiasmo nel perseguimento dei nostri obiettivi.
10) Puó rivelarsi utile preparare e compilare una tabella con gli obiettivi e le attivitá da portare avanti ogni mese per promuoversi. Diversi studi mostrano che scrivendo e pianificando i nostri obiettivi e attivitá è piú probabile che le porteremo a termine. Ma attenzione a porci obiettivi realistici e da portare avanti a piccoli passi (se decidiamo di scrivere il nostro primo articolo per blog o sito internet, porci come obiettivo l´avere diecimila follower in una settimana è piuttosto irrealistico).
11) Quando finiamo l´universitá e il tirocinio post laurea, una grande risorsa che abbiamo è il tempo: utilizzarlo per farci conoscere, scrivere articoli, organizzare serate informative e conferenze, per leggere e per informarci, anche se non porta un immediato ritorno economico, non è tempo perso.
Se sentiamo la pressione delle esigenze economiche, possiamo considerare di svolgere anche qualche altra attivitá mentre perseguiamo il sogno di fare gli psicologi (io per esempio mi sono pagata buona parte della scuola di specializzazione vendendo cosmetici e dando ripetizioni). Coltivare altre competenze trasversali a quelle dello psicologo è a mio avviso un valore aggiunto.
12) Leggere, leggere, leggere e non solo su argomenti di psicologia, ma anche su argomenti di diritto, economia, marketing, romanzi, rimanendo curiosi e informati su ció che avviene intorno a noi (questo forse in parte l´ho giá scritto nel precedente articolo che ho dedicato al tema dell´avvio alla professione, ma ribadirlo è utile).
13) Confrontarsi con altre culture puó tornarci utile per ampliare la nostra prospettiva, quindi se ne abbiamo la possibilitá, cerchiamo anche di fare viaggi e soggiorni all´estero (per me trascorrere periodi anche lunghi in Germania, lavorando lí come psicologa e conoscendo persone provenienti da vari Paesi del mondo, è stata una grande palestra di vita, con molti risvolti utili anche per la professione).

Detto ció, in bocca al lupo a tutti per l´avvio e/o il proseguimento delle attivitá.

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