E' diffusa l'idea che la gelosia sia un tratto caratteriale, ma essa invece emerge dalla relazione tra i due partners: infatti una stessa persona può mostrarsi gelosa in una relazione, ma non in un'altra. La gelosia è un sentimento che ha finalità comunicative, poiché chi la esprime invita l'altro ad ascoltare.
Non è necessariamente negativa, anzi può avere risvolti pragmatici utili per la coppia: rassicurazione, riaffermazione della passionalità che si nutre del desiderio ed è un indicatore di quanto si tiene all'altro.
Non vi è gelosia se entrambi non condividono l'idea di esclusività (lui/lei è l'unico/a per me). La gelosia esprime di fatto la paura di perdere l'altro: ciò secondo Hilman rappresenterebbe la controparte dell'eros: non vi è amore senza gelosia. Per alcuni la gelosia, infatti, è importante, se non fondamentale, come dimostrazione di quanto si tiene all'altra persona.
La gelosia e le dinamiche di rivalità che essa innesca possono rivelarsi utili anche nel corteggiare o (ri)conquistare una persona: quante volte abbiamo sentito dire la frase: "Se vuoi che ti noti, fallo ingelosire"? Ed ecco che per attirare l'attenzione della persona amata si inventano storie che ci vedono impegnati con altre persone con l'effetto di aumentare nell'altro la curiosità e il desiderio. Il desiderio, infatti, è mantenuto dall'incertezza: più l'altro è sfuggente e più lo desidero.
La gelosia emerge da alcuni processi psicologici: in particolare, la gelosia nasce quando vengono violate le aspettative che si hanno su come dovrebbe comportarsi il mio lui/la mia lei con me e con altri e si configura come un modo per ripristinare il controllo quando qualcosa nella relazione sta diventando incerto.
La gelosia è condizionata dalla cultura: vi sono differenze da una nazione all'altra nel definire cosa è lecito in una relazione e cosa no. Vi sono anche differenze tra nord e sud Italia: pare che al sud gli uomini siano più gelosi e possessivi delle loro partner. Forse questo potrebbe essere legato al fatto che le donne del sud tendono ad essere più aperte con tutti (rispetto alle donne del nord) in un senso non malizioso.
Quando la gelosia diventa problematica? Quando infrange codici o regole condivise nella coppia, quando si scontra con le norme interne della persona "accusata", quando limita la libertà personale, quando assume la forma di una paranoia (cioè di pensieri ricorrenti e immotivati secondo i quali l'altro compie azioni, che non dovrebbe svolgere, ai nostri danni) o diventa pervasiva, quando vi è una frattura emotiva e si ha la sensazione che essa potrebbe compromettere la relazione. Se tutto ciò non si verifica, può anche essere che due persone gelose vivano bene la loro relazione con le loro reciproche gelosie. In altre parole: un problema è tale solo quando uno dei due lo riconosce come problema.
La logica della paranoia amorosa e i suoi effetti: per quanto si cerchi di mostrargli il contrario, per quanto si cerchi di far comprendere al paranoico che i suoi pensieri non sono motivati, egli tenderà sempre e comunque a ignorare gli elementi che disconfermano la sua teoria (teoria che potrebbe essere: "Lei mi tradisce") e a dare valore agli indizi che invece la confermerebbero ("l'ho capito perché con me non parla più come una volta", "l'ho capito da come parla e sorride a quella persona"). In questo modo, il paranoico costringe il partner a porsi in una posizione di simmetria, cioè costringe anche l'altro a confermare, sconfermare o giustificare le sue supposizioni. Di solito le paranoie amorose ottengono l'effetto opposto a quello per cui vengono create: invece di far riavvicinare il partner, egli scappa perché attraverso la paranoia viene rinviata all'altro l'idea di persona sì desiderabile, ma non affidabile. Egli, che non si sente tale, fugge perché sente di non aver fatto nulla di male ai danni del suo partner, eppure l'altro non lo ritiene affidabile. E fugge anche se non ha mai preso in considerazione la fuga fino a quel momento. Talvolta il paranoico stesso suppone già che la relazione finirà male, ma come finirà non gli interessa, spesso l'unica cosa che vuole è la rivalsa. Il paranoico concorre con la sua negatività a decretare la fine della relazione.
Le soluzioni che mantengono il problema: principalmente chi è geloso mette in atto due tipi di strategie per verificare se i suoi dubbi sono fondati o meno: l'ipercontrollo e la richiesta di rassicurazioni del partner. Per ipercontrollo si intendono tutte quelle modalità che permettono ad esempio di verificare dove, in che tempi, con chi la persona si trova: chiamate al cellulare, farsi chiamare dal telefono fisso del posto di lavoro per verificare che la persona si trovi proprio al lavoro, controllo periodico delle email e degli sms per vedere con chi parla e di cosa parla, interrogazioni multiple agli amici per verificare che la versione che ha fornito di dov'era la notte precedente sia vera... Sia l'ipercontrollo che le rassicurazioni che il partner dà in realtà mantengono il problema: se si vuole superare la gelosia perciò bisognerebbe sospendere entrambi chiedendo al partner accusato di non dare più rassicurazioni e smettendo di controllare. Inoltre si rivela utile in terapia, soprattutto per i casi di paranoia amorosa, prescrivere il sintomo, cioè fare in modo che la persona sperimenti lo stesso sintomo che lamenta (in questo caso la paranoia) ma in una cornice prestabilita (nei modi, nei tempi, nello spazio) dal terapeuta (esempio: scrivi per filo e per segno le peggiori fantasie che hai sul fatto che la tua ragazza ti tradisca). Ciò ottiene l'effetto di arginare il pensiero pervasivo e trabordante.
Non tutte le gelosie si somigliano tra loro; principalmente ne esistono tre tipi:
-il mondo viene percepito come minaccioso e instabile, per cui non mi preoccupo di quello che fa il mio partner, ma cosa potrebbero fare gli altri con lui/lei ("io mi fido di lui, so che non mi tradirebbe mai, ma sapendo quanto è affascinante, chi mi garantisce che le altre non provino a sedurlo?"). In questi casi si tende a generalizzare il proprio punto di vista (ad esempio: quanto può piacere a me una certa persona) supponendo che anche gli altri la pensino come me.
-è il partner stesso quello di cui non mi fido e che considero instabile ("quanto più lei si chiude, tanto più ho motivo di controllarla, perché significa che mi sta nascondendo qualcosa" oppure: "La mia ragazza fa la civetta con gli altri"): si tende ad attribuire un senso malizioso ai comportamenti di per sè neutri del partner (ad esempio l'uscire di casa senza la sua fidanzata/o).
- la gelosia emerge quando io stesso sono sfiduciato nei miei confronti: non mi sento all'altezza del mio partner e la gelosia è un modo per richiamare l'attenzione. Non sentendomi all'altezza dell'altro, cerco modi che mi facciano capire come l'altro mi vede e come potrei pormi al suo livello ("tu che sei così sicuro di te e indipendente, come fai a stare con una come me che non sa fare nulla senza l'aiuto degli altri?"). Allora sono gelosa, perché penso che prima o poi arriverà qualcuno migliore di me che potrà portarmelo via, perché più adatto a stare al suo livello. Il problema è che io non sono sicuro di me stessa/o.
Identificare a che tipo di gelosia siamo di fronte permette di comprendere i processi psicologici sottostanti che la generano e sui quali si dovrà far leva per superarla. Nel primo caso si lavorerà per ottenere una percezione più fiduciosa nei confronti degli altri e puntando sul fatto che i pensieri personali non sono generalizzabili. Nel secondo caso si cercherà di eliminare il senso malizioso dagli indizi di per sè neutri. Nel terzo si lavorerà sulla percezione di se stessi, sul senso di sicurezza personale cercando di eliminare il senso di paragone costante. In altre parole: sapere quali processi psicologici mantengono i problemi ci avvantaggia e ci permette di capire su quali aspetti puntare per smagnetizzare i nodi problematici.
Che cosa succede nelle coppie in cui si concorda che non esiste la gelosia? Vi è comunque una regola condivisa, ad esempio: ognuno può andare a letto con chi vuole. Ogni coppia stabilisce la propria regola. Una variante potrebbe essere: ognuno può andare a letto con chi vuole, basta che lo dica all'altro e che l'altro sappia quando e dove ciò accade. Questo è ciò che avviene ad esempio quando una coppia di comune accordo decide di entrare in un club per scambisti: c'è un decalogo di regole da rispettare quando si entra nel club. E' come dire: "non sono geloso se posso controllarti e so quello che fai". Anche in questo caso la regola deve valere per entrambi e non è ammessa la perdita di controllo che conduca a una violazione della regola. Così come avviene nella paranoia amorosa, anche nella cosidetta coppia aperta vi è un bisogno di mantenere le regole del gioco ed entrambi sono tenuti a rispettarle. I problemi possono nascere quando nella coppia aperta uno dei due viola la regola e l'altro lo viene a sapere. Di conseguenza chi dei due si sente "tradito" dall'atteggiamento dell'altro potrebbe anche rientrare e mettere in atto i comportamenti dei tre tipi di gelosia precedentemente descritti.
Una storia: Giovanna frequenta da qualche mese un uomo. Lui è sposato e vive ancora con la moglie e i figli, anche se le dice di essere deciso a lasciare tutto per Giovanna. Per quanto lui si impegni a parole, il momento della separazione dalla famiglia tarda ad arrivare, così Giovanna inizia ad essere gelosa della moglie di lui, ritenuta da Giovanna la responsabile dei tentennamenti del marito, per il fatto che lei può stare con suo marito "alla luce del sole", stare con lui in casa e non soltanto negli alberghi, averlo non in tempi prestabiliti. Giovanna si chiede se riuscirà mai a superare questa gelosia nei confronti della moglie. Afferma che la gelosia scomparirebbe se potesse avere il suo uomo tutto per sè...
Quando si prova gelosia, si tende spesso ad attuare i confronti tra se stessi e un'altra persona (reale o immaginata) che vive la relazione con l'amato come vorremmo che lui facesse con noi. Giovanna sente precluse delle possibilità che invece sono concesse alla moglie di lui. Da qui giunge la gelosia. Giovanna percepisce la moglie come minaccia per la sua relazione (gelosia del primo tipo: gli altri sono minacciosi). La gelosia di fatto si risolverebbe solo se lei prendesse il posto della moglie. Giovanna dovrà capire se e come davvero questo potrà avvenire, e se, ciò non avvenisse, quali prospettive avrebbe su questa relazione: potrà accettare di continuare a vivere come l'amante segreta oppure la pretesa di essere l'unica donna per lui le farà comprendere che forse non è lui che potrà darle il tipo di relazione e il riconoscimento che sta cercando?
Qui il nodo centrale del problema è com'è la sua attuale relazione in contrapposizione a come la vorrebbe, e la gelosia si inserisce in questo tipo di aspettative non realizzate.
Ringrazio Diego Romaioli ed Elena Faccio per i loro contributi sul tema e per il loro apporto fondamentale per la mia formazione.
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