Come si fa a restare insieme a lungo? Cosa consente ad una coppia di sopravvivere e di non giungere alla rottura? Dopo il periodo giocoso del corteggiamento reciproco e dopo le prime settimane di idillio in cui ci si conosce a vicenda e si vive su una nuvoletta rosa pensando che la storia d'amore col nostro partner è la cosa più bella che ci potesse capitare nella vita, si arriva a un momento in cui ci si accorge delle spesso inevitabili differenze in abitudini, valori, modi di pensare, stili di vita, obiettivi, esigenze ed ambizioni. Dico inevitabili perché una coppia è fatta da due individui che sono diversi e questa differenza a volte, invece di essere ritenuta occasione di arricchimento e miglioramento, è pensata come un ostacolo a se stessi o alla coppia. Ma c'è una buona notizia: ci sono una serie di fattori e atteggiamenti che, se attuati, ne garantiscono la stabilità. Vediamoli insieme.
Per "atteggiamenti" intendo i modi di fare e di porsi dei due partners uno nei confronti dell'altro che sono consapevoli, intenzionali, cioè sotto il controllo attivo della persona, e modificabili. Vi sono persone che attuano atteggiamenti positivi e protettivi della coppia come se fosse una cosa naturale, quasi senza accorgersene ed altre invece che faticano a capire se e dove sbagliano e, se manca questa consapevolezza, di conseguenza diventa spesso anche difficile capire come cambiare la situazione. Scrivo l'elenco che segue quindi con la speranza di aumentare la consapevolezza dei lettori in tal senso e di metterli nelle condizioni di capire quali sono le aree in cui è auspicabile una modifica dei singoli o della coppia per garantirne la stabilità, suggerendo anche possibili soluzioni e strategie per il cambiamento.
1) Pensarsi come coppia e non solo come singoli: ciò significa sapere che non si può più solo pensare per se stessi e scegliere ciò che si vuole a proprio piacimento. Ora che stiamo insieme, bisogna pensare anche a come l'altro vede le mie scelte, idee, abitudini personali. Quello che prima (quando si era single) per ciascuno era scontato, quello che non necessitava di essere motivato in quanto sapevamo che andava bene per noi, in coppia non è più tale. Dato che non siamo più da soli, occorre tenere presenti e conoscere anche le idee, esigenze, abitudini dell'altro.
2) Dialogo: come si fa a conoscere le idee, esigenze, abitudini e obiettivi dell'altro? Un po' osservandolo, ma soprattutto parlandoci. "Cosa ti aspetti dalla nostra vita insieme?", "Come vedi il nostro futuro insieme?", "Quali sono le cose che ti piacciono di me? E quali quelle che ti infastidiscono? Fino a che punto tu puoi sorvolare su esse o io cambiarle?", "Come e con chi ti piace trascorrere il tempo libero?", "Dove vorresti abitare?" sono alcuni esempi di domande che aprono discorsi su questioni che forse per alcuni sembrano di poco conto, ma invece sono importanti da sapere per conoscersi meglio e sapere come "muoversi" insieme come coppia. Attenzione: non facciamo le prime tre domande che ho citato finché la coppia non si è creata e consolidata, perché alcuni si potrebbero sentire messi sotto interrogatorio, soffocati da domande del genere e infine pensare che stiamo correndo troppo, mentre invece per loro c'è solo la curiosità iniziale di conoscerci e vedere se la relazione può iniziare.
Del dialogo fanno parte anche talvolta i litigi e le discussioni: a differenza di quanto si può pensare, essi non sono necessariamente negativi, ma possono essere un'interessante occasione di confronto per comprendere meglio i bisogni dell'altro.
3) Affetto e dimensione del piacere: può sembrare scontato, ma vale la pena ripetere che il voler bene e l'amare la persona con cui stiamo può portarci a compiere azioni o cambiamenti per il bene della coppia che mai avremmo immaginato. Parlando di dimensione del piacere, mi riferisco in senso ampio al fatto che quando si sta con il proprio partner in genere ci si sta soprattutto perché si sta bene con quella persona. Qualora questi aspetti dovessero venire meno nel corso del tempo, si può provare a recuperarli pensando ad esempio: "Cosa mi ha fatto decidere di stare con lui/lei?", "Cosa mi faceva dire quando l'ho conosciuta che quella era la persona giusta per me?", ricordando però anche che le persone cambiano nel tempo e in questo cambiamento possiamo trovare o elementi nuovi che pure ci piacciono o anche elementi che non ci piacciono. Sta al singolo poi capire se gli elementi che non piacciono possono essere accettati e la relazione può essere comunque portata avanti nonostante questi.
4) Accordo: la stabilità di coppia si regge molto anche sull'andare d'accordo e prendere decisioni di comune accordo su temi di diverso genere e importanza (dall'educazione dei figli, a dove passare il weekend, a quando accendere il riscaldamento in casa o a cosa si mangia per cena stasera). E se io voglio andare al mare e lui in montagna? E se io ho caldo e lui freddo? E se l'accordo non si trova? I prossimi due punti, ovvero adattamento e apertura al compromesso, rispondono a queste domande e la conseguenza di essi di solito è il raggiungimento di un accordo.
5) Adattamento: già Darwin circa un secolo fa affermò che le specie che sopravvivono non sono nè le più forti nè le più intelligenti, ma quelle che si adattano di più, ovvero quelle che man mano che si modifica l'ambiente sono flessibili, disposte al cambiamento e in grado di evolversi. Questo vale anche per una coppia: dal momento che pur essendo in coppia siamo individui diversi, venirsi incontro e attuare dei piccoli cambiamenti negli stili di vita abituali personali, nelle esigenze e negli obiettivi di vita è uno dei pilastri per la longevità di coppia. Attenzione: la capacità di adattamento è soggettiva, cioè c'è chi è capace di adattarsi più facilmente e chi invece fa più fatica. Se assumiamo che l'obiettivo finale è la stabilità della coppia, è implicito che per il bene di essa potrà capitare che solo uno dei due (il più adattabile e aperto al cambiamento) potrà adattarsi e modificare alcuni dei suoi atteggiamenti per mantenere la stabilità, eventualmente anche accettando l'immobilità ed errori ripetuti dell'altro. Questo lo sottolineo perché mi è capitato spesso di sentire persone che dicono: "Eh però così non va bene, sono sempre io che vado a trovarlo, invece lui non mi viene mai incontro". Valutate se per voi è meglio stare comodi a casa propria (da soli nel caso che l'altro non possa raggiungervi per impossibilità economica o di altri impegni o altro) o se per poter stare insieme all'altro potete accettate qualche piccolo adattamento come spostarsi di tanto in tanto.
Un esempio di adattamento: vi sono persone che, nonostante ripetuti tradimenti del proprio partner e nonostante questa situazione a loro non andava a genio e lo hanno fatto presente all'altro, si sono adattate a questo pensando per esempio: "L'importante è che alla fine lui/lei torna sempre a casa da me e non mi abbandona per qualcun'altro". Alcuni considerano "fesse" persone che fanno questi ragionamenti, per me invece sono un esempio di adattamento.
Un esempio di adattamento: vi sono persone che, nonostante ripetuti tradimenti del proprio partner e nonostante questa situazione a loro non andava a genio e lo hanno fatto presente all'altro, si sono adattate a questo pensando per esempio: "L'importante è che alla fine lui/lei torna sempre a casa da me e non mi abbandona per qualcun'altro". Alcuni considerano "fesse" persone che fanno questi ragionamenti, per me invece sono un esempio di adattamento.
6) Apertura al compromesso: questo discende dal punto precedente. Se per il bene della coppia accettiamo di poter modificare qualche nostra idea, abitudine o obiettivo di vita, dovremmo anche tener presente che spesso la vita non è fatta di soluzioni ideali, ma di migliori compromessi. Questo implica che a volte occorre anche rinunciare alle proprie esigenze e fare qualche sacrificio. Negli esempi citati precedentemente (nel punto dedicato all'accordo) alcuni compromessi potrebbero essere: "Ok, questo weekend andiamo al mare così facciamo contenta me, il prossimo andiamo in montagna così facciamo contento te" (lo stesso potrebbe valere per qualsiasi altra attività come andare al cinema vs passare la serata in casa, vengo a trovarti io vs vieni a trovarmi tu). Nel caso del riscaldamento acceso vs spento le soluzioni possono essere molteplici: si può concordare determinati orari in cui tenerlo acceso e altri in cui tenerlo spento, e in caso il più caloroso abbia caldo si può spogliare o se il freddoloso ha freddo si può vestire di più, oppure si può optare per il riscaldamento di alcune stanze ma non di altre, in maniera da garantire a ciascuno uno spazio dove sta bene e dove andare di tanto in tanto a refrigerarsi o a riscaldarsi. Per gli orari di sonno diversi (legati a lavori particolari che richiedono di alzarsi molto presto la mattina o di andare a letto molto tardi la sera) qualora uno dei due non possa adattare i propri orari all'altro causa le proprie esigenze di lavoro, una buona soluzione potrebbe essere quella di andare a letto ciascuno all'orario più consono alle proprie esigenze di lavoro, possibilmente avendo cura di non disturbare il sonno dell'altro quando si alza o arriva a letto. Questi sono solo alcuni possibili esempi di compromesso, ogni coppia parlando poi potrà trovare quello che meglio si adatta alle specifiche esigenze.
Ci tengo a sottolineare l'aspetto del compromesso perché ho visto coppie rompersi per non essere riusciti a trovarne uno, per esempio nei casi di gestione del tempo libero (stiamo in casa o usciamo?) o anche della convivenza con animali in casa (il cane può stare in casa oppure può stare solo nella cuccia fuori?).
Ci tengo a sottolineare l'aspetto del compromesso perché ho visto coppie rompersi per non essere riusciti a trovarne uno, per esempio nei casi di gestione del tempo libero (stiamo in casa o usciamo?) o anche della convivenza con animali in casa (il cane può stare in casa oppure può stare solo nella cuccia fuori?).
Può rivelarsi più complesso trovare un compromesso se il motivo di disaccordo sono le ambizioni lavorative/di carriera vs la famiglia: entrambi gli ambiti, infatti, sono considerati da molti centrali per l'autorealizzazione di se stessi e questo vale soprattutto nella fascia di età dai 25 ai 40 anni dove di solito si sta cercando di costruire le proprie certezze di vita. La situazione ideale sarebbe quella di riuscire a portarli avanti entrambi, ma talvolta questo potrebbe non essere fattibile. Le possibili soluzioni allora potrebbero essere quelle di dedicarsi prima alla carriera e poi alla famiglia (o anche viceversa) oppure fissare delle priorità, valutando anche costi e benefici dell'una e dell'altra opzione, ricordando che scelte del genere sono portatrici spesso di un alto grado di incertezza che è caratteristico dei tempi attuali e che dovremmo imparare ad accettare.
7) Fiducia: se sto con una persona, dovrei sapere che posso affidarmi a lui e fidarmi, credere, essere sicuro di quello che fa anche quando io non sono vicino a lui/lei. La fiducia può essere minata dall'aver vissuto esperienze come tradimenti o abbandono, dai quali nasce un senso di insicurezza, ma ciò non significa che non possa essere ricostruita. Come fare per ricostruirla? Metaforicamente prendiamo le nostre preoccupazioni connesse a possibili futuri tradimenti da parte sua e, dopo esserci accertati che sono preoccupazioni senza motivo, chiudiamole dietro una porta e buttiamo la chiave. In altre parole: se sentiamo che abbiamo bisogno di rassicurazioni, di voler controllare cosa fa l'altro o di chiamare venti volte in due ore il partner per sapere dov'è e con chi, cerchiamo di diminuirle gradualmente, di eliminarle e soprattutto di credere a ciò che ci dice, perché il più delle volte corrisponde a verità. Dico questo perché spesso l'evasione dell'altro dalla relazione, la ricerca di un'amante o l'abbandono sono più dovute al fatto che si sente stressarlo/a da queste preoccupazioni e richieste di rassicurazione che l'altro vede come immotivate non al desiderio del partner di abbandonare e tradire.
8) Intimità e condivisione: questi termini si riferiscono alla possibilità di costruire degli spazi in cui vivere la dimensione dello stare insieme e del fare qualcosa insieme (=condivisione) da soli e senza intromissioni da parte di persone esterne sentendosi liberi e autentici nell'esprimere i propri sentimenti, emozioni o la propria passionalità anche in senso fisico (=intimità). Rientra quindi nell'intimità anche la dimensione erotica e passionale. Cerchiamo di fare sì che la presenza di genitori, suoceri o figli non elimini del tutto la possibilità di avere uno spazio solo per la coppia. Di tanto in tanto per ritagliarci questi spazi proviamo ad affidare momentaneamente i figli a una persona di fiducia o a spegnere cellulari, pc e campanelli di casa.
9) Comprensione, perdono, accettazione e rispetto: conoscere le idee dell'altro, riconoscendone le buone ragioni e il senso delle sue scelte e azioni, essere pronti a perdonare gli errori (anche perché tutti sbagliamo!) e accettare questi e il fatto che ci sono degli aspetti che nè noi nè l'altro possiamo modificare, sono altri elementi che garantiscono la stabilità di una coppia.
Oltre a questi atteggiamenti più facilmente modificabili ci sono fattori più difficilmente modificabili che proteggono la stabilità di coppia. Mi riferisco a particolari situazioni socio-economiche e di contesto che cito a titolo informativo:
- presenza di figli: quando ci sono figli, una coppia è meno propensa a rompersi, proprio per garantire migliore stabilità ai figli.
- Religione: il fatto che uno dei due partner o entrambi siano credenti è un fattore protettivo della coppia. Se si crede infatti a valori quali l'amore, il perdono, l'altruismo, la fedeltà e l'indissolubilità del matrimonio, è raro che la coppia si rompa.
- Livello socio-economico e livello di istruzione analogo tra i due partner oppure livello socio-economico e livello di istruzione superiore dell'uomo rispetto alla donna. In caso contrario, se è la donna ad avere status e istruzioni superiori la coppia è più facile che si rompa, perché l'uomo più difficilmente di una donna è disposto ad accettare queste differenze, che sono legate alla cultura e al ruolo sociale tradizionale delle donne.
-Uno dei due o entrambi i partner lavorano a casa: questo diminuisce notevolmente la presenza di tradimenti, poiché stando in casa si riduce anche la possibilità di conoscere altre persone e nella fattispecie colleghi di lavoro, che pare siano la categoria con i quali più spesso si tradisce.
Certo la percezione di ciascuno di questi ultimi quattro fattori è comunque molto soggettiva. I fattori che ho riportato si riferiscono a risultati generali ottenuti da ricerche svolte in Europa, ma che non è detto che possano essere estese a tutti.
Certo la percezione di ciascuno di questi ultimi quattro fattori è comunque molto soggettiva. I fattori che ho riportato si riferiscono a risultati generali ottenuti da ricerche svolte in Europa, ma che non è detto che possano essere estese a tutti.
Detto questo, sono curiosa di sapere da voi quali atteggiamenti vi riesce facile adottare in coppia? Su quali invece pensate invece di dover lavorare e migliorare? Aspetto i vostri commenti!